DOMENICO ZAMPELLI Comunità montana del Taburno, verso l'intesa per un governo istituzionale. Promotore è il sindaco di CAUTANO, Antonio Orlacchio, che ha rivolto un invito, forte e determinato, a rimboccarsi le maniche ed a far valere il senso di responsabilità. Destinatari, tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella lenta agonia dell'ente frassese. A cominciare dai sindaci: è da loro che deve partire, a parere di Orlacchio, il primo segnale. «Ho già avviato contatti informali - spiega il primo cittadino di CAUTANO - con i miei colleghi dei paesi che rientrano nel territorio della Comunità montana, e posso dire che inizia a delinearsi un percorso comune e condiviso che deve condurre entro tempi brevi alla nascita di un governo istituzionale, transitorio ed a termine, per questo periodo di grave dissesto che, mi si consenta, non è soltanto economico ma anche politico». L'obiettivo dichiarato dovrebbe essere quello di consentire quell'approvazione del bilancio che rappresenta uno dei primi fattori per uscire dall'attuale stato di profonda crisi. Una crisi nella quale l'ente è sprofondato ormai da tre mesi: era infatti lo scorso 24 luglio quando il presidente Michelino Giordano si è dimesso in segno di protesta contro la mancanza del numero legale che per l'ennesima volta aveva impedito l'approvazione del bilancio dell'ente. E questo proprio quando il Consiglio generale aveva acquisito una fisionomia più snella, grazie alla legge regionale 12 del 30 settembre 2008, che aveva diminuito i Comuni membri da 22 a 12 (Arpaia, Bonea, Bucciano, CAUTANO, Forchia, Frasso Telesino, Moiano, Paolisi, Sant'Agata dei Goti, Solopaca, Tocco Caudio e Vitulano), con un solo consigliere per ciascun paese, a fronte dei tre o cinque del precedente assetto che aveva progressivamente portato i consiglieri al numero di 70. Subito dopo è scattato il commissariamento, che comunque allo stato non ha ancora consentito l'approvazione del bilancio. Un iter, quello disegnato da Orlacchio, che dovrà coinvolgere anche gli organi regionali: «Sul tappeto vi sono questioni urgenti ed indifferibili, a cominciare dal mancato pagamento degli stipendi, e per questo appare assolutamente urgente rivolgere tutte le energie per la predisposizione di un efficace piano di risanamento che coniugando speditezza e rispetto dei principi di legalità sappia fare voltare alla Comunità montana quella che senza dubbio è la pagina più nera della sua storia».Da Il Mattino